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Conoscere l’origine delle Convinzioni Inconsce Limitanti per Sbloccarle e Potenziare il Sé

da | 27 Ago 2024

Codici di Comportamento e Convinzioni Inconsce

Nel subconscio sono racchiusi i “codici di comportamento” che abbiamo appreso già dall’infanzia e che riteniamo essere le nostre capacità. Le moderne neuroscienze hanno stabilito che, fino ai sette anni di età, siamo nel nostro massimo periodo di apprendimento ed è proprio in questo periodo che riceviamo, processiamo e facciamo nostre le credenze che ci vengono trasmesse dalle figure di riferimento educative come genitori, insegnanti e contesto sociale. L’apprendimento continua ovviamente anche negli anni successivi e altre convinzioni inconsce vengono assimilate durante tutta la fase della crescita ma più in generale durante tutta la nostra vita.

L’Influenza delle Informazioni Depotenzianti dall’Infanzia

Questo vuol dire che, la maggior parte delle informazioni depotenzianti, sono presenti nel nostro inconscio fin da quando siamo piccoli, addirittura dal nostro concepimento o dalla nostra nascita, ed è per questo motivo che, tutte queste informazioni, sono registrate in profondità, quindi “nascoste” e ben radicate. Infatti, più tempo l’informazione è presente nel nostro inconscio e più si radica e si stabilizza, e di conseguenza la persona attiverà dei comportamenti automatici, anche senza rendersene conto.

Quindi il nostro comportamento, le nostre scelte, il nostro sentire, il nostro percepire la realtà è governato, da un’infinità di informazioni che chiameremo Convinzioni Inconsce.

Queste informazioni, una volta acquisite, faranno parte di noi e delle nostre esperienze e pertanto diventeranno delle certezze, grazie alle quali il cervello in ogni nuova situazione, elaborerà soluzioni, strategie e reazioni ma sempre partendo da ciò che ha già osservato, visto, vissuto, sperimentato nel passato.

Origini e Registrazione delle Convinzioni Inconsce: le Cinque Fonti

Per migliorare la nostra consapevolezza, abbiamo bisogno di comprendere, prima di tutto, da dove arrivano queste  convinzioni inconsce e quando vengono registrate nel nostro subconscio.

Per semplificare, possiamo raggruppare l’origine di queste informazioni in 5 gruppi distinti:

1. Esperienze di vita e momenti topici: sono tutte quelle informazioni che la persona assimila, grazie alle esperienze vissute negli anni, a partire dal momento del concepimento ad oggi. Sono di fondamentale importanza le prime esperienze vissute dal bambino nei primi anni di vita, i cosiddetti “momenti topici” che sono radicati nella parte profonda dell’inconscio e che strutturano il carattere del bambino. I momenti topici sono tutti i momenti dove il bambino, ma poi anche l’adulto, fa la prima esperienza, come per esempio il concepimento, i 9 mesi di gravidanza, il parto, l’allattamento, il distacco dai genitori, l’inizio della scuola, ma poi anche i primi rapporti sentimentali, la prima separazione ecc.

2. Informazioni genetiche: sono tutte quelle credenze familiari che vengono passate dai genitori al bambino attraverso il DNA al momento del concepimento e che vengono successivamente rafforzate attraverso l’educazione. I bambini, quindi, quando vengono concepiti, non sono un “foglio bianco”, ma hanno già un’infinità di informazioni!

3. Informazioni di coscienza collettiva: sono tutte le credenze di coscienza collettiva, anch’esse passate al bambino al momento del concepimento attraverso il DNA dei genitori, e comprendono tutte quelle informazioni legate all’etica, alla morale, alla cultura e alla religione del paese di appartenenza.
Nelle convinzioni di coscienza collettiva, ci sono anche tutte le informazioni che vengono definite come “consenso sociale”. Sono le convinzioni che i bambini, ma soprattutto gli adolescenti, assorbono dall’osservazione degli altri, per essere uguali ai loro pari. Pensare infatti di essere uguali agli altri ci da sicurezza, e ci da la certezza di essere nel giusto, seguendo la convinzione “lo fanno tutti, quindi va bene”.

4. Informazioni istintive e animali: sono tutte le credenze, anch’esse di coscienza collettiva, ma legate alla capacità che hanno tutti gli esseri umani, in quanto animali, di garantirsi la sopravvivenza, attraverso il meccanismo di “attacco e fuga”. Vedremo però, che questo meccanismo ancestrale e “naturale”, non sempre funziona nel modo giusto! Molto spesso infatti questo meccanismo si attiva a causa di paure create dalla mente e quindi da convinzioni depotenzianti, anche quando nella realtà non esiste un vero pericolo.

5. Informazioni dell’anima: nel mondo occidentale il concetto di anima viene, troppo spesso, ancora legato alla religione, al peccato originale ed alla possibilità che ogni essere umano ha di purificarci sulla terra per poter accedere ad una nuova vita, migliore di questa, dopo la morte. Con il tempo, queste informazioni si stanno piano piano trasformando e le persone stanno cominciando ad acquisire una visione sempre più ampia del concetto di anima.
L’anima è la nostra parte spirituale, immateriale, è l’essenza di ogni essere umano, che si manifesta sulla Terra, in successive incarnazioni, per poter fare tutte le possibili esperienze ed evolvere. Ogni anima sceglie di incarnarsi in una nazione, in una famiglia non “a caso”, ma seguendo un percorso già definito. I nostri genitori, il contesto familiare, culturale viene scelto accuratamente prima dell’incarnazione per creare il contesto “migliore” per poter riproporre le esperienze che devono ancora essere comprese e trasformate.

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