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La Ferita dell’Abbandono. Comprenderla e Trasformarla

da | 23 Apr 2025

Tra le cinque ferite dell’anima, descritte da Lise Bourbeau, la ferita dell’abbandono è una delle più dolorose, poiché colpisce direttamente il bisogno fondamentale di amore e sicurezza. Chi porta questa ferita sviluppa una profonda paura della solitudine e della mancanza di sostegno, una sensazione di non essere degno di amore ed attenzione, il che lo porta a instaurare dinamiche di dipendenza emotiva e insicurezza. In questo articolo esploreremo in dettaglio l’origine di questa ferita, la sua maschera, le caratteristiche fisiche ed emotive, le credenze limitanti e i passi per guarirla.

 

Cos’è la Ferita dell’Abbandono?

La ferita dell’abbandono si forma nei primi anni di vita, quando il bambino percepisce che uno dei genitori, o entrambi, non è presente in modo adeguato dal punto di vista affettivo. Questa percezione può derivare da diverse situazioni:

  • Un genitore fisicamente assente (per separazione, malattia, morte o lavoro eccessivo).
  • Un genitore emotivamente distante, incapace di rispondere ai bisogni affettivi del bambino.
  • Episodi in cui il bambino si è sentito solo, indifeso e trascurato.
  • Episodi in cui l’attenzione dei genitori è spostata altrove, come la nascita di un fratellino oppure problematiche legate alla sopravvivenza o problemi nella relazione di coppia

Queste esperienze generano nel bambino la convinzione che l’amore, la cura o la protezione non siano stabili e che, per essere visto e accettato, debba continuamente cercare l’attenzione e l’affetto degli altri.  Può verificarsi anche quando il bambino percepisce che i suoi bisogni emotivi non sono soddisfatti o che non è amato come vorrebbe.

Spesso, la ferita dell’abbandono è radicata in esperienze di disinteresse, trascuratezza o eccessiva indipendenza da parte dei genitori. Il bambino può sentirsi solo, incapace di ricevere amore e attenzione, e può sviluppare una paura inconscia di essere lasciato o abbandonato a se stesso soprattutto nei momenti di bisogno.

 

La Maschera del Dipendente

Chi ha questa ferita sviluppa una maschera per proteggersi dal dolore dell’abbandono e dalla paura di essere lasciato di nuovo da solo: la maschera del dipendente. Questa maschera si manifesta con comportamenti di isolamento o eccessiva dipendenza dagli altri, con comportamenti e atteggiamenti specifici:

  • Bisogno costante di compagnia e approvazione.
  • Paura di essere lasciati soli o di non ricevere abbastanza attenzione e sostegno
  • Tendenza a creare relazioni di dipendenza affettiva, spesso con partner dominanti o distaccati.
  • Eccessiva preoccupazione per le relazioni e il bisogno di essere sempre “presi in considerazione”.
  • Paura dell’abbandono anche quando non c’è un reale pericolo di essere lasciati.
  • Emotività accentuata, con sbalzi d’umore e bisogno di attenzioni costanti.
  • Sacrificarsi per gli altri sperando di ricevere amore in cambio.
  • Atteggiamenti tendenti al vittimismo per attirare l’attenzione e di sovraccarico di responsabilità per sentirsi utile e indispensabile

Il dipendente teme profondamente di essere lasciato solo, quindi cerca continuamente rassicurazioni e affetto, a volte anche a costo di annullarsi, sacrificarsi per gli altri ed essere eccessivamente disponibile.

 

Aspetto Fisico e Disturbi Collegati

La ferita dell’abbandono può manifestarsi anche nel corpo fisico.

Chi ha questa ferita tende ad avere un corpo flaccido, con poca tonicità muscolare, quasi a esprimere fisicamente la mancanza di sostegno che ha sperimentato. Altre caratteristiche comuni sono:

  • Spalle ricurve, postura chiusa.
  • Occhi grandi e spesso con un’espressione triste.
  • Voce dolce o lamentosa.
  • Difficoltà a mantenere una postura eretta e sicura.

 
A livello di salute, possono manifestarsi:

  • Disturbi dell’ansia e attacchi di panico.
  • Problemi alla schiena
  • Asma
  • Bronchite
  • Emicrania
  • Ipoglicemia
  • Agorafobia
  • Diabete
  • Debolezze del sistema immunitario
  • Depressione
  • Miopia
  • Malattie rare che attirano maggiormente attenzione
  • Malattie incurabili

 

Credenze Limitanti Collegate alla Ferita dell’Abbandono

La ferita dell’abbandono nutre convinzioni limitanti che impediscono alla persona di vivere una vita piena. Tra le credenze più comuni associate a questa ferita, troviamo:

  • “Se sono solo, non valgo nulla.” – La persona pensa di avere qualcosa di sbagliato che impedisce di essere amata
  • “Ho bisogno degli altri per sentirmi completo” –  Il vuoto profondo che le persone non riescono a colmane viene spesso scambiato con sensazioni di mancanza di completezza o mancanza di sicurezza in se stessi
  • “Devo farmi amare a tutti i costi.”
  • “Non posso farcela da solo.”
  • “L’amore è instabile e può sparire in qualsiasi momento.” – La persona è costantemente in allarme per la paura di perdere la persona amata
  • Non sono abbastanza per essere amato” – La persona sente di non essere degna di amore o attenzione, e si convince che non troverà mai una relazione stabile e soddisfacente.
  • “Se mi allontano, sarò abbandonato” – Questo pensiero porta a comportamenti di attaccamento eccessivo, cercando di evitare qualsiasi tipo di separazione o distacco.
  • “Non posso fidarmi di nessuno” – La persona ha paura che ogni relazione finisca con l’abbandono e tende a chiudersi emotivamente.

Queste credenze portano ad una continua ricerca di conferme e affetto dall’esterno, impedendo alla persona di sviluppare una solida indipendenza emotiva.

 

Come Guarire la Ferita dell’Abbandono

La guarigione della ferita dell’abbandono richiede un percorso di crescita interiore

La guarigione della ferita dell’abbandono richiede un lavoro profondo su se stessi e sulle proprie emozioni. È necessario riconoscere la propria vulnerabilità e aprirsi a un percorso di autoaccettazione e di consapevolezza, per imparare a darsi da soli ciò che si è sempre cercato negli altri.

Alcuni passi fondamentali per trasformare questa ferita includono:

1. Diventare consapevoli della ferita – Riconoscere i propri schemi di attaccamento e le paure legate all’abbandono.
2. Coltivare l’autosufficienza emotiva – Imparare a stare bene con se stessi, sviluppando passioni e attività che diano gioia.
3. Sviluppare un dialogo interiore positivo – Sostituire le credenze limitanti con affermazioni come “Io sono completo e stabile anche da solo”.
4. Lavorare sull’autostima – Imparare a riconoscere il proprio valore indipendentemente dall’approvazione degli altri.
5. Affrontare la paura della solitudine – Meditazione, tecniche di rilassamento e momenti di introspezione aiutano a trasformare la solitudine in un’occasione di crescita.
6. Guarire il bambino interiore – Accogliere la parte di sé che si sente sola e non amata, rassicurandola con amore e comprensione.
7. Ricostruire relazioni sane – Imparare a costruire relazioni basate sulla fiducia, l’autosufficienza e il rispetto reciproco.

Al pari della ferita del rifiuto, la guarigione della ferita dell’abbandono richiede tecniche di riequilibrio energetico, come il Theta Healing, il Reiki, la meditazione, o l’Armonia dei 12 Corpi, che permettono di dissolvere le credenze limitanti e ricollegarsi al proprio cuore e alle proprie risorse interiori.

 

Conclusione

La ferita dell’abbandono può sembrare un peso insormontabile, ma in realtà è un’opportunità per imparare a coltivare la propria indipendenza e il proprio valore. La chiave sta nel riconoscere che l’amore più importante è quello che si dà a se stessi. Quando si impara a sentirsi completi senza dipendere dall’esterno, la paura dell’abbandono perde il suo potere, lasciando spazio a relazioni più sane e appaganti.

La guarigione di questa ferita è un viaggio di riscoperta del proprio potere personale e un passo fondamentale verso la libertà emotiva.

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